Le radici storiche e culturali del Giubileo, raccontate nei libri del Levitico (Cap 25) e del Deuteronomio (Cap 15), ci parlano, più che di una esperienza spirituale e religiosa, di un tempo propizio per compiere, a favore dei fratelli bisognosi e in difficoltà, opere di giustizia sociale ed economica. Un tempo di liberazione dalla schiavitù dove la terra ritornava per grazia a vecchi proprietari caduti in disgrazia. Ma nonostante tutto a Dio non bastava. E, così, tempo dopo, Dio, per amore dei poveri e dei perseguitati, mandava suo Figlio ad annunciare, non solo per il suo popolo eletto ma per tutta la gente della terra. un nuovo ed eterno Giubileo, il regno dei cieli, che ancora adesso continuiamo a non capire.
In questo contesto non stupisce rilevare splendide manifestazioni concrete e reali dello spirito giubilare originario in tanti eventi laici e non religiosi, come la Riforma agraria che redistribuì gratuitamente la terra del regime fondiario a tanti poveri agricoltori. Riforma possibile anche perché lo spirito cristiano della società, già ampiamente impegnato in passato con altre opere di grande valore sociale ed umano (Monti Frumentari, monti di pietà, casse rurali, associazioni cristiane sociali – ACLI), aveva irrorato con i suoi principi e valori il terreno della politica Italiana.
Per tutto questo – sul solco della richiesta di Papa Francesco di rimettere, in occasione di questo Giubileo, i debiti dei paesi poveri, spesso aumentati per responsabilità dei paesi creditori occidentali – propongo all’amministrazione comunale di Rozzano, in occasione del pellegrinaggio giubilare al Duomo di Milano, in programma il 20 settembre, di accompagnare la lodevole iniziativa con un gesto di giustizia sociale a favore di famiglie fragili e bisognose della nostra città.
E visto che rimettere parte dei debiti comunali a famiglie in difficoltà non appare, per la natura centralizzata del fisco italiano, di facile realizzazione, è altresì possibile praticare altre soluzioni sostenibili e di sicura efficacia. Come, per esempio, in vista dell’inizio delle attività scolastiche e sportive, donare a una parte delle famiglie in difficoltà, da selezionare in funzione dell’ISEE, buoni per sostenere l’iscrizione alla prossima stagione sportiva o per finanziare, anche in parte, l’acquisto di libri e materiale scolastico. O altre misure sociali similari.
Un dono sociale carico di significato perché profezia di un futuro diverso e migliore. Generativo di fiducia, gratitudine e senso di appartenenza verso una comunità che sa anche stupire per la sua inaspettata generosità. Un gesto che, oltre a dimostrare solidarietà, può diventare un capitolo della storia da narrare e raccontare all’interno del progetto culturale di Rozzano capitale della cultura Italiana 2028. Perché, come riferito diverse volte dal Sindaco Ferretti, Rozzano non può competere per le sue opere artistiche e architettoniche ma per la capacità di pensare e rilanciare la cultura come volano di riqualificazione e sviluppo sociale. E vivere il Giubileo, evento di cultura, come occasione di giustizia sociale, va proprio in questa direzione.
E sarà benedizione e grazia per tutta la città.