Ogni venerdì sera a Rozzano alle 21:00, ormai da diversi anni, prima al campo della parrocchia di Sant’Ambrogio, purtroppo ormai in stato di abbondono, adesso al Kartodromo cittadino, è consuetudine, per un gruppo di amici esercitarsi in una partita di calcetto diventata un vero e proprio rito sociale.
Rito che viene puntualmente celebrato grazie al grande lavoro organizzativo dell’Avvocato Santoro, fondamentale per la gestione degli aspetti logistici, come la prenotazione del campo, e per assicurare una presenza di calciatori sufficiente, non solo per raggiungerne il numero minimo, ma anche per permettere doverosi cambi che, vista l’età e gli innumerevoli infortuni, a cui spesso si va incontro, mai causa di scoraggiamento, sono più che necessari.
Impegno non venuto meno nemmeno nei periodi più difficili, come quando due anni fa, vittima di una brutta rottura del menisco, ha continuato con la stessa passione a non fare mancare il suo apporto all’organizzazione dell’evento e a trasmettere calore e passione tifando da bordo campo.
Attorno a lui, uniti una da sincera riconoscenza, si è creata una vera piccola comunità, che, sempre disponibile ad accogliere nuove persone, è riuscita a trasformare una partita di calcio in una grande opportunità per creare legami e relazioni, dimostrazione del grande valore dello sport di essere strumento di amicizia umana e sociale.
Comunità, che oltre al suo sacerdote, ha tanti altri protagonisti: Giuseppe, ieri assente giustificato per i suoi tanti impegni in vista delle prossime elezioni comunali; Gerry, sempre presente, spiritoso e generoso, non solo in campo, ma anche nella vita; il Professore, non solo perché lo è veramente, ma anche per i suoi, anche se sempre più rari, gesti tecnici; i suoi nipoti, che innalzando il tasso tecnico, mettono in grande difficoltà i vecchietti; Alessandro e Riccardo, arrivati da poco con tanta freschezza; Giacomo, grintoso e mai domo; i piccoli Davide e Cristian, che già seguono orgogliosi le orme dei loro papà; e tanti altri amici che, ogn’uno in un modo originale e personale, lasciano una impronta indelebile nel cuore di tutti.
In questo splendido contesto si presentano tante altre opportunità di incontro e di aggregazione, utili per crescere ancora di più nello spirito di amicizia. Una di queste, ormai alla quarta edizione, dal valore più scanzonato e giocoso, è il fantacampionato: un altro rito con feste speciali, come le aste, nelle quali ci si ritrova tutti insieme per smaltire – tra approvazioni e disapprovazioni di mogli e compagne – le fatiche della vita e tornare bambini tra scherzi e risate, e alla fine la grande cerimonia finale per festeggiare il vincitore che quest’anno, con la sua Real Rozzano, rivelazione del campionato, risulta essere Enzino, grande scopritore di talenti calcistici.
Ed anche così si cresce come persone, perché dopo tutto, questo appuntamento non è solo una semplice partita, ma una metafora del cammino che ognuno di noi compie nella vita fino al punto di scoprire nell’amicizia e nell’incontro sincero e fraterno la vera bellezza e il senso per cui vale la pena spendersi.
Un vero e proprio bene comune da custodire, preservare e per il quale, in vista delle elezioni comunali, chiedere ai nostri politici di promuoverlo e valorizzarlo sempre di più mediante la creazione e lo sviluppo di luoghi sportivi rivolti a gente di ogni fascia di età.