La storia di Gennaro Speria – incontrato oggi presso l’associazione Area 51 di Rozzano, profezia realizzata di carità e solidarietà per tante persone in difficoltà di Rozzano che, oltre a trovare un banco alimentare per soddisfare i bisogni di prima necessità, si occupa, con tanto di assistenza legale, di sostenere e accompagnare percorsi di rinascita sociale – continua a parlare tanto al cuore della città ed alimentare fiducia in un bene concreto e reale. Del resto, la sua storia è una storia di rinascita e speranza, perché trasmette una verità profonda: spesso nel buio della notte più profonda, e in questo caso, in una cella di un carcere, si può trovare la Grazia di trasformare i deserti della vita in splendidi giardini dove gli alberi producono frutti buoni e maturi. A dimostrare che Gesù lo si incontra soprattutto, non nelle sale dei potenti e dei sapienti, ma tra gli ultimi, i diseredati e perfino tra i carcerati (Mt 25,37).
E da quella cella dove Gennaro ha incontrato Gesù, è nata la splendida avventura dell’Area 51, rinata nel 2019 dopo che Gennaro, per sensibilizzare la gente sui temi della povertà, non solo di Rozzano, e per raccogliere fondi per la sua associazione, è partito da Rozzano con una croce sulle spalle per un viaggio verso Roma, portando il peso, non solo della croce, ma delle angosce e delle speranze di tutti coloro che, in un periodo di grandi trasformazioni epocali, soffrono le conseguenze di gravi diseguaglianze sociali ed economiche.
E se la fede è vera e sincera, come condiviso oggi da Gennaro, l’albero non può che dare frutti buoni, come quelli dell’Area 51, sperimentati oggi personalmente, non solo nelle borse piene di cibo portati via da tante persone in difficoltà, ma dal sorriso di chi, appena arrivato, sapeva già di trovare, nei tanti collaboratori volontari, volti accoglienti, generosi e soprattutto liberi. Testimonianza di profonda verità, perché del resto, come ci ha insegnato Gesù, solo la verità rende liberi (Gv 8,32).
E così, davanti all’Area 51, in un momento dove i collaboratori erano più impegnati a ordinare e pulire, dato che la gran parte di persone era già venuta per riempire la propria borsa di cibo e il proprio cuore di un pizzico di speranza, almeno per guardare con più fiducia alla prossima settimana, Gennaro, impegnato anche lui nei lavori finali, si è raccontato parlando, non solo di povertà, ma di fede e politica. Perché alla fine la politica, come Area 51, è anche fede e impegno in un bene da nutrire e realizzare.
In questa chiacchierata, Gennaro ha espresso tanta fiducia sul nuovo sindaco Mattia Ferretti, giovane forte e competente, capace di poter rilanciare Rozzano, grazie anche ai fondi del decreto Caivano-bis, a patto che, come ci ha tenuto a precisare, di essere impiegati a servizio delle famiglie e a vantaggio del quartiere Aler di Rozzano, a partire dal degrado delle sue abitazioni. Perché, senza una certezza abitativa e un contesto di decoro e dignità, non ci può essere rinascita per una comunità. Con l’accortezza di concentrarsi, per evitare sprechi alimentando tanti rivoli di richieste, su pochi ma importanti progetti.
Gennaro ha anche condiviso la sua disponibilità a collaborare, per fare sinergie contro la povertà – che non è solo materiale, ma anche spirituale e culturale – con tutte le realtà sociali del territorio, a cominciare dalla Caritas cittadina e dalle comunità pastorali della chiesa di Rozzano.
E proprio sul rapporto con la chiesa di Rozzano, esprimendo con un po’ di amarezza di non essere mai stato chiamato a collaborare, ha invitato tutte le realtà cristiane del territorio a visitare il suo spazio per condividere, in un tempo dove la fede perde sempre di più slancio, e la gente non crede più nella Grazia del Battesimo, quale vie e strade nuove percorrere per essere, come lo era lo stile di Don Camillo (personaggio dello scrittore Giovannino Guareschi), una chiesa che annuncia Cristo tra la gente più, che con le parole, con testimonianze concrete di carità.
A Gennaro esprimo profonda gratitudine, non solo per la cordialità con cui mi ha accolto oggi, ma soprattutto, e penso di esprimere il pensiero di tutta Rozzano, per il dono della sua vita, testimonianza di fede e luce di speranza per la nostra Rozzano.