A Rozzano, oltre alla ormai sempre più probabile vittoria di Mattia Ferretti, candidato sindaco del centro destra, abbiamo un altro partito vincitore ed è quello dell’astensionismo che con il 51% supera, seppure per poco, il numero dei voti presi da tutti gli altri partiti di entrambe le coalizioni. Un risultato ben peggiore del dato nazionale che si attesta attorno al 44%.
Risultato che – oltre a mostrare, rispetto alle ultime elezione dove l’astensionismo si attestava attorno al 44%, un regresso di partecipazione da parte dei cittadini alla vita politica e al bene comune della città – è un chiaro segno di difficoltà e stanchezza a guardare al futuro con un sentimento di rinnovata speranza. E in un momento di grande opportunità, dato dai fondi del decreto Caivano-bis, in cui le luci di speranza per una rinascita sociale si sono finalmente affacciate all’orizzonte, evento quanto mai raro e prezioso, il risultato appare ancora più preoccupante e l’amarezza sembra proprio rovinare la gioia per una festa laica per eccellenza, che è quella appunto delle elezioni.
In questo contesto, soprattutto al centro del quartiere Aler, ed in particolare nella scuola Garofani, dove l’astensionismo sale abbondantemente al di sopra del 55%, con picchi del 63% nella sezione numero 25, la speranza, che “dovrebbe non deludere mai”, come ci ha insegnato Papa Francesco, delude e come, anzi si fa fatica quasi a scorgerla. Ma forse bisogna attraversare i deserti, come Mosè e il suo popolo nel suo viaggio verso la terra promessa, per comprendere che, solo attraverso una partecipazione condivisa e allargata a tutta la città, Rozzano può risorgere e diventare “terra dove scorre latte e miele”.
E i segni di speranza ci sono, e non parlo dell’affluenza alle urne della scuola Cervi che nella sezione 2 arriva al 58%, dato poco significativo perché arriva da un quartiere che non vive sulla propria carne il dolore dei quartieri di via Garofani e Orchidee, e senza dolore – come quello di Cristo sulla croce – spesso non c’è nessuna primavera, ma dei 205 candidati che hanno voluto, tralasciando impegni affetti familiari, testimoniare che una nuova Rozzano, capace di sogni e desideri alti, è possibile. Molti di loro, nonostante non saranno presenti al prossimo consiglio comunale, senza saperlo, e forse senza accorgersene, hanno seminato per la città tanti semi di speranza.
Come quelli che può regalarci la freschezza di un giovane sindaco, Mattia Ferretti, che, anche con l’aiuto del suo contendente Leo Missi, potrà ridare alla città quella speranza di guardare al futuro di cui tutti noi abbiamo bisogno.