Rozzano: i Monti Frumentari, via per una fioritura comunitaria.

In questa giornata di silenzio elettorale, in cui siamo chiamati, spero con grande partecipazione, ad esercitare il nostro diritto di voto per scegliere i futuri amministratori di Rozzano, vorrei condividere un’esperienza di carità sociale, nata in ambito cristiano, poco conosciuta anche tra i sacerdoti, capace di parlare, non solo alla nostra classe politica, ma a tutti noi cittadini.

L’esperienza, alternativa ai monti di Pietà diffusi soprattutto nel nord d’Italia e fondati dai francescani alle fine del 1400, si diffusero soprattutto nel centro e nel sud d’Italia, dove la moneta era scarsa, con l’obiettivo di prestare le sementi di grano nel mese di ottobre, e restituirli dopo il raccolto. Si prestava a raso e si riscuoteva a colmo: la differenza era proprio il tasso di interesse. Un esempio di carità cristiana che – come Gesù che aveva bisogno della nostra fede, dei nostri pani e dei nostri pesci per poter compiere miracoli – si nutriva della fede di poveri contadini e della fiducia nella loro capacità di restituire il loro debito con i frutti del loro lavoro. Una esperienza di carità cristina, portata ultimamente all’attenzione, grazie a una brillante idea del Professone Lugino Bruni, in una serie di articoli che potete approndire direttamente sul sito di Avvenire.

Come sempre, come anche diceva anche Don Oreste Benzi, “le cose belle della vita prima si fanno poi si pensano”, la carità popolare ha anticipato di secoli, non solo quanto sarà articolato e pensato in modo strutturato dalla Chiesa nella formulazione proprio del principio di sussidiarietà all’interno della Dottrina della Sociale della Chiesa, ma anche quanto sarà fatto dai nostri padri costituenti nella stesura dell’articolo tre della nostra costituzione. Doni da custodire e rinnovare continuamente nelle nostre vita perchè ci insegnano una verità indiscutibile: lo sviluppo integrale dell’uomo, in tutte le sue dimensioni, materiali e spirituale, può avvenire solo se esso stesso diventa, con il doveroso sussidio da parte della società, il protagonista indiscusso della sua rinascita.

In definitiva è proprio quanto Gesù ha fatto con noi: ci ha sussidiato con la sua presenza per successivamente lasciarci liberi – accompagnati dallo Spirito Santo – nel restituire a colmo il suo amore per noi. Perchè non c’è vera rinascita senza fiducia e libertà. Ed è proprio questo lo spirito dell’impegno politico a cui i futuri amministratori di Rozzano saranno chiamati a fare soprattutto verso la sua parte più bella e fragile, ovvero il quartiere Aler, per aiutarla ad uscire fuori dai suoi problemi e dalle sue difficoltà.

Buon voto a tutti.

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