La politica, oltre a rispondere ai bisogni quotidiani di una comunità, è chiamata ad alimentare sogni e trasmettere speranza in una società diversa e migliore. Ad avere visioni ed idee per trasformare il ‘non ancora‘ immaginato e pensato in un ‘già‘, seppure in minima parte, presente e realizzato. E così far già sentire la fragranza di un profumo di un futuro ancora lontano. Senza mai dimenticare di coinvolgere tutta la comunità perché senza partecipazione e condivisione la terra promessa non sarà mai realtà. Con la consapevolezza che, se non tutto si realizzerà, sarà proprio la grandezza del sogno originale a nutrire e sostenere gli sforzi per un futuro più accogliente ed inclusivo.
E proprio di futuro si è parlato al consiglio comunale del 21 luglio 2025 – dopo una breve parentesi inziale, da parte della consigliera Roberta Dilernia, per ricordare, a 33 anni di distanza dalla strage di via D’Amelio in cui persero la vita Borsellino e cinque agenti della sua scorta, l’impegno del magistrato contro la mafia e qualsiasi forme di violenza e illegalità. Consiglio dove si è principalmente discusso delle “Linee programmatiche delle azioni e dei progetti da realizzare nel corso del mandato 2025-2030” presentate dal Sindaco e da diversi consiglieri della maggioranza.
Progetti volti a favorire uno sviluppo urbano con un “approccio integrato”, dove le misure applicate sono intese “a promuovere l’istruzione, lo sviluppo economico, l’inclusione sociale e la protezione ambientale”, valorizzando le collaborazioni con le realtà civili ed economiche della città. E tra gli obiettivi politici esposti dal Sindaco si è evidenziato l’impegno per garantire sempre di più il diritto a una casa, non solo per chi si trova in difficoltà, ma anche a “particolari categorie per ridurre forme di ghettizzazione”; la promozione della cultura come volano di riqualificazione sociale ed urbana; un maggiore presidio e controllo del territorio a difesa della persona e della comunità; una forte attenzione allo sport e alla cura delle fragilità.
Tra i progetti ambiziosi spuntano “lo spostamento del capolinea della metropolitana M2 da Assago a Rozzano”, la candidatura a Rozzano Capitale italiana della cultura 2028, di cui abbiamo già dato spazio, l’adozione del progetto di CER (Comunità Energetica Rinnovabile) e laboratori di innovazioni per startup. Da evidenziare invece il grande risalto dato al tema della sicurezza, declinata non solo a difesa dalle violenze ma anche a tutela della salute; laboratori didattici rivolti a bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado; attenzione al problema dell’abbandono scolastico e al coinvolgimento dei giovani, futuro della nostra città. In poche parole, come condiviso sempre dalla consigliera Dilernia, “un programma che mette al centro uno sviluppo armonico della città, basato sui pilastri della cultura, servizio alla persona e scuola, fondamentali per costruire una città più inclusiva e dinamica”.
Tutto questo, come condiviso dal Sindaco, per cambiare anche la percezione negativa della città al suo esterno che dipendono da colpe soprattutto di pochi. Senza specificare, ma l’aggiungo io, che tra questi pochi andrebbero inclusi, non solo chi viola quotidianamente la legalità, ma anche coloro che, amministrandone la città dal 2000 al 2020 con la responsabilità condivisa dell’Aler proprietaria delle case popolari, ne hanno almeno favorito in parte l’attuale disagio e degrado sociale.
Da parte delle opposizioni, tramite gli interventi di Leo Missi e Giuseppe Foglia, si è criticata l’assenza di una visione strategica e di una direzione politica in grado di osare e assumersi responsabilità con scelte, non tiepide, ma coraggiose. Oltre a una critica su passaggi generici e poco chiari, respinta con forza dall’assessore alla sicurezza Anselmo che ha ribadito la natura del documento basata, non su dettagli progettuali, ma su linee guida programmatiche da declinare in iniziative politiche durante il corso di questa amministrazione.
Chiarezza che, sempre evidenziato dall’opposizione, non c’è stata sul futuro della controllata Area Sud che, posto sotto procedura di concordato, attualmente si sta occupando della raccolta dei rifiuti, il cui mandato è stato, in attesa di maggiori elementi di valutazione, prorogato fino a tutto il 2026. E Il Sindaco, ribadendo la priorità di preservarne i posti di lavoro, ha faticato a rispondere in maniera chiara e compiuta al futuro rapporto della città di Rozzano con questa società, che, come espresso dal consigliere Foglia, va sempre di più controllata e vigilata, per la tutela dell’interesse pubblico, con maggiore efficacia ed intensità.
E passando successivamente all’approvazione degli scostamenti di bilancio, da apprezzare, sempre da parte del Sindaco, la volontà di spostarne l’avanzo a favore della cura delle fragilità delle persone e del territorio, a cui proprio il Sindaco ha dimostrato in diversi interventi di averne una particolare attenzione e sensibilità. Con il suggerimento di Leo Missi che, visto la natura complessa e tecnica di un tema di tale portata, di accompagnarne la presentazione, per renderne esplicite le motivazioni, con una lettura prettamente politica.
Così è terminata una seduta del Consiglio Comunale, dal sapore estivo, con diversi consiglieri collegati da remoto, incentrata sulle linee programmatiche di governo dei prossimi cinque anni. Un programma che, nonostante tanti spunti interessanti ed ambiziosi, sarebbe stato un capolavoro se avesse coinvolto nella sua stesura i veri protagonisti di Rozzano, ovvero tutte quelle realtà sociali, civili, religiose ed economiche, impegnate nella cura della città. Perché senza comunità ci saranno magari dei buoni lavori, ma mai capolavori.