In occasione della ricorrenza della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, che costò la vita al magistrato Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, il partito Fratelli d’Italia di Rozzano ha organizzato un evento, in Cascina Grande, dal titolo “soltanto lo spirito di servizio”, celebre frase di Falcone con cui spiegava la motivazione dietro il suo instancabile impegno, nonostante rischi e sacrifici, a favore della giustizia e della legalità. Memoria condivisa da custodire e celebrare, non solo per non dimenticare, ma soprattutto per continuare ad ispirare le azioni di tutti noi.
In questo contesto, grazie alla moderazione di Don Luigi, che ha colto l’occasione per condividere la sua visione di politica come forma di servizio e unità, sono intervenuti, oltre a Rosa Di Vaia, candidata al prossimo consiglio comunale tra le fila di Fratelli d’Italia, il candidato sindaco del centro destra Mattia Ferretti, Marco Bestetti e Chiara Valcepina, consiglieri della Regione Lombardia, Luigi Della Sala, avvocato penalista e Paolo Bocedi, uno dei primi imprenditori in lombardia a ribellarsi alla mafia che, a sostegno dei suoi colleghi, ha fondato insieme a Tano Grasso S.O.S. impresa, luce di speranza nella lotta all’usura, al racket e alle estorsioni.
E grandi segni di speranza sono state le vite di Giovanni Falcone e del suo amico Paolo Borsellino, ucciso anch’egli dalla mafia per gli stessi motivi il 19 luglio 1982, perchè, come condiviso da Mattia Ferretti, non solo ci hanno lasciato in eredità una nuova legislazione in grado di contrastrare la mafia con maggiore forza ed energia – leggi sulla collaborazione di giustizia e sul pizzo, la legge sul sequestro di beni mafiosi, etc. – ma hanno contribuito a forgiare una nuova coscienza civile capace di rompere con più coraggio il muro di omertà costruito da paure e dall’assenza di testimonianze di grandi uomini.
E Falcone e Borsellino sono stati di più, due veri e propri eroi, due testimonianze vere e credibili, perchè, come Gesù, sono morti per amore della verità, e risorti grazie alle loro idee che continuano a camminare insieme a noi – come gridato da Paolo Borsellino subito dopo la morte del suo amico. E cosi, come il chiccho di grano (Gv 12,24), sono caduti a terra, rinunciando a se stessi, per essere sempre con noi. Ma attenzione, come espresso da Paolo Bocedì, a non abbassare mai la guardia, perchè la mafia esiste ancora anche vicino a Rozzano. Subdola, più strisciante di prima, perchè, nel frattempo, ha imparato a nascondersi abilmente all’interno del tessuto economico del nostro territorio.
Per questo è richiesto ai nostri politici un impegno ancora maggiore – un vero e proprio invito lanciato da Don Luigi a tutta la classe politica di Rozzano – “a testimoniare il servizio tramite un ascolto di se stessi, della nostra coscienza, della legge morale che abita in noi, e avere la stessa audacia di Falcone e Borsellino che con coraggio hanno saputo ascoltare uomini e territorio”. E continuando: “Oggi la politica ha bisogno di ascoltare i cittadini, nel loro vissuto, nelle piazze e nelle case e dare un servizio per l’unità insieme e uniti con tutte le espressioni civili e sociali che, al di là dei partiti, sappia lavorare per fare delle sintesi anche in mezzo ai conflitti”.
Una politica a servizio della comunità, capace di lavorare per l’unità tra le diversità sempre e solo a servizio della verità e della giustizia sociale. Perchè senza giustizia sociale, non solo non avremmo mai una partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale della comunità, ma non riusciremo mai a rimarginare la ferite della nostra Rozzano. E il sogno di tutti noi, non è solo curare, ma, anche grazie ai fondi del decreto Caivano bis – gestito bene fin’ora per Don Luigi dall’attuale amministrazione, posizione da me non condivisa come espresso in questo articolo – far rifiorire tutta la città. E i tanti candidati alle prossime elezioni comunali – 205 distribuiti in sette partiti più due liste civiche, anche se, come spiegato in questo articolo, non tutte le diversità della nostra comunità sono rappresentate – sono un segno tangibile del desiderio di servizio e di condivisione dei bisogni cittadini.
L’augurio finale, rivolto al prossimo sindaco e al nuovo consiglio comunale, è di essere testimonianza a servizio della comunità, dei suoi bisogni e dei suoi sogni, ed adoperarsi per una vera unità, occasione mancata oggi a causa dell’assenza – giustificata visto la coloritura politica dell’evento – di forze dell’opposizione. Perchè solo insieme e uniti Rozzano può andare incontro a una stagione di perenne e rinnovata primavera.
Grande Stefano sono d’accordo con tutti quelli che hai detto